Tutti anelano alla felicità, è uno dei desideri più forti e diffusi. Trascende razze, culture, ricchezza e povertà. Ma pochissime, in realtà, sono le persone realmente felici.
Provate a prendere il metrò in una grigia e fredda mattina di una ricca città del Nord. Guardate le facce delle persone che si recano al lavoro…, quanti sono i visi sorridenti e rilassati che trasmettono gioia e felicità?
Perché sono tutti così tristi? È forse a causa della pandemia o della guerra? O magari non dipende veramente da questo?
In realtà l’infelicità nutre il tuo ego. Se sei infelice, esisti.
Una persona infelice attira l’interesse degli altri, le loro attenzioni, è posta al centro; parenti e amici si preoccupano di come mai sia infelice. Nessuno giustamente vorrebbe mai ferire una persona infelice.
Ma, tu dirai, la persona infelice soffre veramente…, allora che fare?
Aiutare una persona infelice è importante, ma se volete davvero aiutarla non mostrate apprezzamento per la sua infelicità.
Perché se sei felice ti espandi, il tuo piccolo ego scompare, le limitazioni si dissolvono e diventi parte dell’esistenza.
L’essere umano ha in realtà dentro di sé tutto ciò che gli occorre per una vita piena e felice, deve solo riscoprirlo e imparare a celebrare la vita.
Felicità significa reale assenza di ego, ecco perché è così difficile essere felici.
L’umanità ha venerato per millenni santi che martoriavano sé stessi, persone davvero infelici, egocentriche e contrarie a qualsiasi gioia. La gente in massa si ritrovava per assistere a tanta sofferenza e penitenza. Più piaghe avevano e più tali individui erano ritenuti santi.
In un mondo normale queste persone psicologicamente disturbate sarebbero state curate o perlomeno ignorate, ma in un mondo infelice gli si costruiscono intorno conventi che saranno visitati da milioni di devoti, salvo poi meravigliarsi degli abusi di ogni ordine e grado che avvengono al loro interno.
La felicità è bella, piena, qualcosa da imparare e da coltivare. E’, in ultima analisi, il significato più profondo della vita. Dove c’è felicità, beatitudine, gioia, lì troverete creazione, intelligenza, talento e quindi la vera strada verso il divino.
Ti esorto quindi a creare, non importa cosa. Una musica, un quadro, una poesia, un vaso di fiori, un ambiente accogliente, un piatto di cucina…e comincerai a sentirti meglio. Stai già prendendo il sentiero della felicità.
La creatività è il primo passo per la felicità.
Il passo successivo è la meditazione, che apre spazi immensi dentro di noi, ove il tempo trascende i suoi confini ampliando la percezione e la potenzialità del nostro essere più profondo.
L’uomo nuovo, l’uomo completo è colui che crea e celebra la vita.

Scegli la strada del tuo cuore.
Questa scoperta cambierà ogni cosa.
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